UNGARETTI, CASIGLIO E LE VIE DEL GRANO
Il prof. GIUSEPPE CARLONE (docente di storia del territorio presso il Politecnico di Bari) ha condotto e pubblicato una ricerca sulle fosse granarie dell’intera Puglia. Il Professore descrive la singolare modalità con la quale si procedeva alla cultura della conservazione del grano nelle fosse. Elenca tutte le città ricche di grano che furono oggetto di attenzione e meraviglia da parte di GIUSEPPE UNGARETTI in occasione di un suo viaggio in Puglia nel 1934. Il Poeta dichiarò che fu letteralmente stupito dai cosiddetti PIANI DELLE FOSSE, dalle “VIE DEL GRANO” di Foggia e Provincia. L’orgoglio della Capitanata erano Foggia, Cerignola, Lucera e SAN SEVERO. Purtroppo, sostiene il prof. CARLONE, solo Cerignola mantiene, oggi, alta la bandiera della “CIVILTÀ CONTADINA” poiché nel suo Piano Regolatore ha conservato integre tutte le sue fosse nel “quartiere di San Rocco”. Per la città di SAN SEVERO la completa scomparsa della civiltà agricola porterà l’indimenticato Preside-Scrittore NINO CASIGLIO ad una amara conclusione che sintetizzerà con queste parole: CIÒ CHE DOVEVA ESSERE CONSERVATO LO ABBIAMO PERDUTO, CIÒ CHE DOVEVAMO PERDERE LO ABBIAMO CONSERVATO. Un rimpianto che traspare nel suo celebre romanzo “ACQUA E SALE” con il quale l’Autore, attraverso le vicende di una famiglia proletaria affronta il trapasso dalla società agricola, ma radicata nei suoi valori, ad una falsa modernità priva di ideali. MA NON TUTTO E’ PERDUTO. Vorrei segnalare una ricerca interessante – compiuta qualche anno fa – che ha visto come protagoniste LE SCUOLE ZANNOTTI, FRACCACRETA e il IV CIRCOLO S. BENEDETTO. Circa 300 alunni si sono avvicendati nel mese di novembre del 2018 in visite guidate per documentare la civiltà agricola attraverso le piazze delle FOSSE GRANARIE di SAN SEVERO, grandi piazze di fosse ormai scomparse come quelle di Piazza Carmine, Largo Sanità, Via Filippo d’Alfonso, Corso Gramsci e via Alessandro Minuziano. Vi sono numerosi insegnanti che integrano la storia nazionale con quella locale e conducono i propri alunni soprattutto nel centro storico di San Severo per farne sempre più il cuore sociale e identitario della città. Le uscite didattiche, le visite guidate, hanno come obiettivo itinerari di natura culturale, storica e religiosa come i palazzi settecenteschi, il barocco, il romanico pugliese, i monumenti, i personaggi della toponomastica, le targhe marmoree, le chiese, le edicole votive, le botteghe artigianali, librerie, laboratori enogastronomici, ecc. Diffondere nei ragazzi la convinzione che la città va curata conservando anche la memoria dei luoghi. Si spera di combattere, così, il gravissimo fenomeno di ESTRANEITÀ di tanti adolescenti, suscitando in essi il senso di APPARTENENZA ad una comunità. Oggi più che mai c’è bisogno di questo. C’è sempre più bisogno della riscoperta della storia locale, della microstoria. Occorre far nascere nei ragazzi l’orgoglio di riconoscersi nel posto dove vivono per la cura, il decoro e la memoria dei luoghi della propria città.