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VILLAGGIO VITA SANA: LA ‘MGFIN’ CONTESTA LA DECISIONE (VERBALE) DEL COMUNE E MINACCIA CONSEGUENZE DI NATURA RISARCITORIA

Pubblichiamo volentieri la lettera del dr. ANTONIO DE FEO per conto della MGFIN s.r.l. che fa il punto della situazione in maniera molto decisa…ed anche ‘minacciosa’ nei confronti dell’Amministrazione Comunale laddove ventila la possibilitá di ‘conseguenze di natura risarcitoria’ per l’interruzione illegittima della procedura amministrativa relativa al CASO VILLAGGIO VITA SANA. Detto questo, dobbiamo aggiungere qualcosa per quel che

riguarda la nostra posizione TERZA ed EQUIDISTANTE dalle due parti al momento in causa (cioè Amministrazione MIGLIO-DAMONE e aggiungerei EMILIANO come Assessore alla Legalitá da una parte e MGFIN e aggiungerei MARINO che sostiene le stesse ragioni dall’altra parte). Tenuto conto che il Sindaco MIGLIO e l’Assessore MONTORIO per un verso e MGFIN-MARINO per il verso opposto avevano giá espresso le rispettive posizioni, la GAZZETTA non doveva chiedere agli acquaioli – dice un nostro detto antico – se la loro acqua era fresca…era scontato! Dovevamo invece prospettare una lettura del CASO vista dall’angolazione dell’opinione pubblica che vuol vederci chiaro prima che venga buttata via una grossa opportunitá di sviluppo e di occupazione preziosa o prima che venga

autorizzata una realizzazione che scavalca abusivamente i vincoli paesaggistico-urbanistici esistenti. È un diritto della Cittadinanza SAPERE per poter GIUDICARE, diritto del quale forse le parti non tengono conto appieno come dovrebbero! Per questo noi siamo stati oltremodo corretti e lo saremo sempre. Chiarito questo, il sottoscritto, nella qualitá di Direttore della GAZZETTA DI SAN SEVERO si dichiara disponibile, ora o quando le parti in causa vorranno, magari anche davanti alle telecamere locali, a moderare un aperto, franco, corretto e costruttivo dibattito su questo CASO che sta appassionando sempre di più la nostra popolazione, come evinco dalle domande che la gente rivolge in materia alla GAZZETTA. Nel frattempo pubblichiamo la LETTERA APERTA della MGFIN, così come abbiamo pubblicato gli interventi recenti di MIGLIO, MONTORIO e MARINO. Naturalmente pubblicheremo sulla GAZZETTA cartacea, che torna in edicola il prossimo 9 GENNAIO, questa LETTERA APERTA ed altri contributi delle parti in causa o di rappresentanti politici o di autorevoli tecnici che ci perverranno in Redazione a quella data. Ecco il testo integrale della LETTERA del dr. DE FEO-MGFIN:

Egregio Direttore,

qualche giorno fa ho letto con molta attenzione il suo articolo sul caso “Vita Sana” e, considerato l’invito in esso contenuto, mi accingo a renderLe nota la posizione della società MGFIN; benché avrei gradito (lo dico francamente e senza alcuna polemica) una sua preliminare telefonata alla società che anticipasse la stesura del pezzo giornalistico, al fine di avere una chiara visione del problema e conoscere, fin da subito, la posizione della società che mi appresto a descrivere.

Non amo rendere complicate le cose che non lo sono e vado direttamente al nucleo essenziale della questione; lo faccio attraverso una domanda preliminare e dirimente:

un procedimento amministrativo, come quello intrapreso dalla nostra società, deve essere concluso nel rispetto della legge o si può arbitrariamente lasciarlo in sospeso per una mera volontà dell’Amministrazione Comunale?

Questo il punto cruciale della vicenda Vita Sana. Anzi, il suo punto di non ritorno.

Ci troviamo difronte ad una conferenza di servizi mai convocata. E’ bene ricordare che l’Amministrazione, parte attiva del procedimento, con metodi certamente discutibili, “ha concluso la conferenza fuori dalle sedi ufficiali” attraverso commenti sulla stampa e senza comunicazioni ufficiali alla società proponente. A ciò aggiungasi che tali improprie considerazioni di natura tecnica sono state impropriamente espresse dalla componente politica in sedi altrettanto improprie.

Si ribadisce pertanto che solo in seno alla Conferenza dei servizi possono essere valutate le eccezioni di natura urbanistica, dal cui esito scaturisce la possibilità o meno di realizzare un intervento.

Ad oggi non sono a noi ufficialmente note le ragioni della mancata convocazione e, sul punto,  preferisco “tacere” in modo eloquente.

Quel che posso dire a gran voce invece, è che mi hanno insegnato il rispetto delle regole. Questo dovrebbe valere maggiormente per chi amministra la cosa pubblica.

Nel nostro caso, per due motivi che ritengo fondamentali:

  1. Solo la conferenza di servizi con gli enti interessati può stabilire se il vincolo faunistico è ostativo alla sua conclusione con esito favorevole.
  2. La posizione politica dell’amministrazione Miglio deve essere ufficializzata successivamente in seno al Consiglio Comunale e di fronte alla città.

Caro Direttore, la mancata convocazione della conferenza di servizi, non solo blocca illegittimamente una procedura amministrativa (con tutte le conseguenze e i rischi di natura risarcitoria connessi), ma evidenzia un comportamento ancor più singolare: quello di creare un alibi politico all’attuale amministrazione comunale, che rinuncia di fatto a dare occupazione al territorio senza però prendersi le responsabilità connesse agli atti ufficiali.

Per tale ragione, in questa fase, temo di non poter accogliere il suo invito ad un incontro aperto e trasparente poiché, comprenderà perfettamente che questo non può che seguire la conclusione del procedimento amministrativo.

Diversamente, la società sarebbe costretta ad entrare in un campo ( quello politico) nel quale, francamente, non è assolutamente interessata a camminare. Alla società MGFIN interessava la fattibilità del progetto e il rispetto delle procedure amministrative, non certo chi ha politicamente ragione tra i signori Miglio, Damone e il consigliere Marino.

In ultimo, caro direttore, vorrei rendere ancor più chiare le scelte imprenditoriali della società MGFIN anche rispetto al dubbio da lei espresso circa l’utilità del progetto e l’ubicazione.

Il progetto riguardava ( la scelta del tempo imperfetto non è casuale) ambiti sanitari assolutamente assenti nella città di San Severo e non confliggenti con altri ( mi riferisco ai disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, alla neuropsichiatria infantile etc)  la cui utilità appare evidente sia in ordine alle esigenze terapeutiche dell’utenza , sia in ordine all’aspetto occupazionale ( circa 120-130 nuove assunzione preventivate) nonché economiche derivanti dall’indotto.

In merito alla scelta della città di San Severo, questa è stata determinata squisitamente dalla sua posizione strategica rispetto alle altre Regioni confinanti, anch’esse sprovviste di tali strutture sanitarie, al pari di quella del terreno individuato che risponde pienamente alle necessità previste nei percorsi terapeutici e riabilitativi connessi alle patologie specificate nel progetto.

In definitiva, ritengo oltremodo necessario discutere dell’intervento anche alla presenza dell’Amministrazione e di tutte le componenti politiche della città, ma questo sarà possibile solo nel momento in cui, nel pieno rispetto della legge, sarà concluso il procedimento amministrativo inspiegabilmente interrotto.”

Cordialmente.

dott. Antonio DE FEO

MGFIN srl

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