Politica

Fanelli: “ci sarà il cuore migliore di questa Città.”

Un atto di fede e di coraggio

Assumere un personale impegno in politica in questi tempi talora così bui  e attraversati da scarsa idealità risulta essere sempre di più una realtà rara e difficile da trovare. Essere presenti significa saper leggere con attenzione, selezionare le priorità e poi affrontare dal vivo la complessità dei problemi che si sono accumulati nel tempo e che continuano a riempire ogni giorno di preoccupazione le menti e il cuore di tanta gente. Tutto è diventato incerto con un futuro spesso precluso soprattutto alle nuove generazioni, con le pesanti conseguenze che ciò comporta sul piano di una vita serena e tranquilla. Se questo vale a livello più generale, altrettanto lo è anche quando si scende nella particolarità delle situazioni quotidiane che sono tante e spesso fra loro contraddittorie e non sempre facili da risolvere nelle loro domande, date anche le poche risorse a disposizione e forse anche a causa di una diminuzione di saggezza progettuale e organizzativa nelle scelte più urgenti da compiere. E’ per questa serie di ragioni che ho ascoltato ieri sera con attenzione il discorso della  candidatura a Sindaco di questa nostra Città, che certamente non sta vivendo momenti luminosi, del dr. Raffaele Fanelli, un professionista-medicoserio di riconosciuta competenza e onestà che intende porre al servizio della Speranza la sua vita. Il suo costituisce indubbiamente un atto di fede e di coraggio: non spegnere quella residua fiammella è un dovere della coscienza, la cui fedeltà gli richiederà non pochi sacrifici. Ma le sue idee, così come state espresse, si presentano moto chiare:  ascoltare tutti, dialogo con i più bisognosi, rinuncia firmata presso un notaio alla indennità che gli spetterebbe, qualora eletto Sindaco, per andare a costituire un fondo di solidarietà per i bisogni più urgenti, l’attenzione alla vivibilità nelle periferie, l’abbellimento e la godibilità di una Città da rendere più fruibile da parte di tutti per il suo decoro urbano, una maggiore sicurezza da garantire alle persone, una sanità da implementare incrementando le sue eccellenze, una cultura da favorire e promuovere nel suo sviluppo, una maggiore sensibilità verso le attività che vanno a incentivare il progresso economico, la progettazione di interventi finalizzati alla crescita grazie a un più intelligente utilizzo dei fondi europei, un referendum a metà legislatura per sondare il gradimento della popolazione (altrimenti tutti a casa!), un rendiconto trimestrale  dell’operato amministrativo, la voglia di “migliorare” in vista di un “cambiamento” che solo a più lungo termine può essere percepito nella sua  visibilità. Insomma lasciare una Città diversa e più a misura di Umanità da come la si è trovata e presa, per così dire, in consegna. Un lavoro non indifferente, caro Raffaele: ti conosco, tu che sei del ’51, da quando avevi quattordici anni. Ora il testimone è nelle tue mani. Coraggio. Dalla parte tua, come di quelli come te,  ci sarà il cuore migliore di questa Città.

Michele Campanozzi

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio