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Calcio – SAN GIORGIO CHIEUTI: PAREGGIO MERITATO A CASTELMAURO

CASTELMAURO: Sedile, Bilala, Iacusso (21’ s.t. Troilo), Griguoli, Palombo, Callura (40’ s.t. Moscufo), Mancini (24’ s.t. Rodrigo), Mirco, Liggieri (35’ s.t. Mancini P.), Notaro, Villani.
A disposizione: Torzi.
Allenatore: Salvatore Cardamone
SAN GIORGIO CHIEUTI: Tammaro, Verlengia, Tavani, Bucci, Ianziti (40’ s.t. Velotti), Caputo (1’ s.t. Ghita), Di Bello, Esposito (30’ s.t. Gallucci), Ferrari (1’ s.t. Bucci04), La Vecchia, Kone.
A disposizione: Romano, Vannella, Ianziti 92.
Allenatore: Antonio Abbiuso
Arbitro: sig. Antonio Giannone della Sezione di Termoli
Reti: 14’ p.t.Mirco (CAST.), 28’ p.t. Liggieri (CAST.),18’ st. La Vecchia (SGC.), 83’ s.t. Kone (SGC.)
Note: spettatori circa 150 con una nutrita di presenza di sostenitori ospiti.

Castelmauro: il San Giorgio Chieuti, in occasione della festa di San Francesco in quel di Castelmauro, decide di fare un regalo agli avversari, presentandosi in campo solamente nel secondo tempo. Inguardabile la compagine di mister Abbiuso nella prima frazione di gioco. Ritmo lento, marcature inesistenti e calciatori giallo rossi imbambolati. Insomma sembrava davvero una scampagnata con i blu locali che facevano quello che volevano. Infatti raggiungevano il vantaggio per un rigore assegnato dall’incerto Giannone, per un fallo di mano in area di Ianziti. Raddoppiavano con un gran tiro di Liggieri verso la fine del primo tempo. Da parte degli ospiti nessun segnale se non due tiri verso la porta avversaria di La Vecchia.
Nel secondo tempo mister Abbiuso cambiava un po’ di posizioni in campo e i giallo rossi cominciavano a fare sul serio, aiutati anche da un nettissimo calo atletico degli avversari. Maggiore determinazione, squadra molto corta che aggrediva in ogni parte del campo. Determinante la mossa di far giocare in area di rigore avversaria, uno a fianco dell’altro Kone e La Vecchia. Francamente se quei due giocano vedendo la porta non sbagliano. Infatti il Castelmauro non ha avuto più scampo. Dalle fasce irrompevano a sinistra Tavani e a destra un redivivo Verlengia che buttavano palloni in area mettendo in serie difficoltà gli avversari. In mezzo al campo il solito Di Bello teneva alti i ritmi della partita. A metà del secondo tempo da registrare un gol validissimo non convalidato dall’arbitro al San Giorgio. Su calcio d’angolo, Ghita batteva direttamente in porta, la palla superava abbondantemente la linea di fondo, ma il direttore di gara faceva cenno di continuare tra le vibrate proteste dei chieutini. Per farsi perdonare regalava al San Giorgio un rigorino che La Vecchia trasformava. I locali chiusi in difesa non poetavano far altro che buttare palloni in tribuna o buttarsi a terra per finti infortuni. Davvero un pessimo esempio di sportività. Al tramonto della partita su calcio d’angolo il San Giorgio pareggiava meritatamente con un gran tiro al volo di Kone che batteva l’esperto estremo locale Sedile che veniva espulso per aver buttato l’ennesimo pallone fuori dalla rete di recinzione. Negli ultimi minuti, locali in affanno e con un calciatore in porta e gli ospiti che potevano addirittura vincere la partita se Ghita invece di giochicchiare a centrocampo buttava il pallone in porta. Comunque va bene anche così, ma l’approccio alla partita e la determinazione specialmente fuori casa devono essere messe in campo dal primo minuto. Non si possono fare regali domenicali specialmente fuori casa. Il presidente Domenico Musolo: “sono soddisfatto solamente del risultato, questa era una partita da vincere, bisogna giocare dall’inizio senza paura o timore degli avversari. Comunque va bene così. Ora no facciamo scherzi domenica prossima con L’Ururi”.

PAGELLE DEL SAN GIORGIO CHIEUTI:
Tammaro: senza voto, nulla può sulle reti subìte.
Verlengia: cinque. Ha giocato solo un tempo, a sprazzi. Insicuro negli appoggi e sempre fuor posizione.
Tavani: cinque e mezza. Il ragazzo è forte, ma deve convincersi dei propri mezzi. Deve crescere e giocare senza paura.
Bucci: cinque. Da un giocatore esperto come lui si aspetta sempre di più. Non sembra gradire giocare in posizione centrale.
Ianziti: cinque. Molto insicuro, male negli appoggi e nella marcatura dell’attaccante locale. Non è sicuramente il calciatore che tutti hanno ammirato.
Velotti: senza voto
Caputo: cinque. Sempre fuori posizione, sembra il lontano parente del giocatore visto all’opera nella passata stagione.
Ghita: cinque. Gioca a sprazzi. In certe fasi sembra volersi guardare allo specchio con il pallone fra i piedi, gira e rigira ma rimane sempre allo stesso posto. Meno frivolezze e più sostanza.
Di Bello: sei e mezzo. E’ il migliore dei suoi, gioca da solo a centrocampo, ma nulla può quando ai suoi fianchi non c’è nessuno a coprire la linea di centrocampo.
Esposito: cinque. Vedi Caputo.
Gallucci: senza voto. Entrato tardi, gioca alcuni palloni, ma questo è un calciatore su cui contare. Non si dimentica l’ottimo campionato di promozione di alcuni anni fa. Deve ritrovare il ritmo della partita.
Ferrari: cinque. Senza infamia e senza lode, gira a vuoto in attacco, ma non viene mai servito a dovere.
Bucci04: cinque e mezza. Questo è un altro elemento che deve capire di giocare per la squadra e non da solo. I mezzi ci sono. Deve crescere anche sotto l’aspetto tattico sapendo leggere la partita in ogni momento. Non si può tirare in porta da cinquanta metri, sprecando possibili azioni da gol. Un po’ egoista. Ma migliorerà sicuramente.
La Vecchia: sei di stima per il gol realizzato, ma un giocatore della levatura tecnica come lui non può giocare lontano dalla porta scherzando spesso con gli avversari, Può essere pericoloso se perde il pallone.
Kone: sei. Si vede che è un giocatore di categoria superiore. Purtroppo non viene mai servito a dovere e spesso deve andare lui a cercarsi la palla, subendo molti falli.
Mister Abbiuso: sei. Bravo a raddrizzare la partita nel secondo tempo, ma la squadra gioca solo a sprazzi e i reparti sono isolati tra di loro. Non si può concedere alla squadra avversaria praterie di campo libero. Molto meglio nel secondo tempo con i due attaccanti che hano giocato vicino tra di loro guardando sempre la porta e non ritornando mai a centrocampo. C’è ancora molto da lavorare per essere una compagine degna di questo nome.

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