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Enrico VIII, uno dei protagonisti delle Vie di Carlo V

Un itinerario turistico, storico e culturale. Le vie di Carlo V rappresenta un’opportunità concreta per lo sviluppo territoriale e la nascita del progetto passa proprio da San Severo.

Sono passati cinque anni da quando la professoressa Rosa Nicoletta Tomasone, direttrice del Centro Culturale internazionale “Luigi Einaudi”  con sede a San Severo aderì con il progetto culturale “L’Imperatore Carlo V e i suoi rapporti con San Severo” ad un altro progetto che la Spagna andava sviluppando e che poi si sarebbe tradotto nell’itinerario storico e culturale dedicato all’imperatore Carlo V. Da allora la città di San Severo, il centro culturale, la direttrice e i suoi collaboratori hanno lavorato con tenacia per il raggiungimento di un riconoscimento ufficiale che nel 2015 si è tradotto nella consegna da parte del Consiglio d’Europa del certificato di Itinerario Culturale Europeo per il progetto le “vie di Carlo V.  La cerimonia ebbe luogo nella sede dell’Accademia Europea di Yuste in Extremadura (Spagna) a dimostrazione dell’internazionalità del lavoro svolto e ha visto la partecipazioni di rappresentanti provenienti da Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Spagna, Portogallo e naturalmente l’Italia.

La conferma del lavoro svolto dalla professoressa Tomasone del Centro Culturale Einaudi di San Severo è arrivata appena un mese fa quando ha ricevuto la carica di vicepresidente dell’Assemblea della Rete di Cooperazione “Le Vie di Carlo V”, mentre la carica di presidente è stata ottenuta da Alberto Forgione. Il team tutto italiano ha infatti svolto negli ultimi anni con grande impegno e professionalità la promozione dell’itinerario coinvolgendo enti pubblici e privati per la valorizzazione del progetto.

Il senso di un simile lavoro è quello di dare voce e corpo grazie un percorso che attraversa l’Europa ad un’epoca, il XVI secolo, che ha visto sul trono uno degli imperatori più potenti della storia. Carlo V fu sovrano di un impero su cui non tramontava mai il sole, governando su genti e regni dall’Europa alle Americhe. È un’epoca turbolenta nella quale si andranno sviluppando nuovi assetti territoriali che apriranno la strada alla modernità e ai futuri Stati sovrani. Uno dei personaggi simbolo di questo periodo fu senza dubbio Enrico VIII le cui vicissitudini matrimoniali sono passate alla storia. Vicende di talamo a parte il sovrano inglese è ricordato anche per alcune sue grandi passioni tra cui le carte e in particolare il gioco del Brag. A molti questo nome dirà poco o niente, ma all’epoca era molto popolare in Inghilterra e probabilmente fu uno degli antenati del moderno poker e in particolare della sua variante Casino Hold’em. Nel Brag infatti le puntate dei giocatori si susseguivano fino a che non rimanevano in due e vinceva chi aveva la mano migliore. Una cosa simile succede oggi nel casino hold’em, dove il giocatore sfida solo il croupier ed entrambi devono fare le loro scelte: vince chi ha la mano migliore.

Appassionato di carte Enrico VIII, ma anche affascinato dai racconti cavallereschi, per questa ragione non disdegnava neppure passatempi ben più pericolosi come le giostre medievali. Si trattava di combattimenti tra cavalieri, a cavallo o a piedi, regolati da precisi cerimoniali e diffusi presso l’aristocrazia del tempo. Scontri duri, con lance e clave che contribuirono costruire attorno il personaggio di Enrico VIII. Fu William Shakespeare che sessantasei anni dopo la morte del sovrano avrebbe dato vita ad una delle sue più celebri tragedie, facendo sì che a distanza di secoli si parli ancora di lui. E nelle “vie di Carlo V” non potevamo non ricordare uno dei sovrani più celebri dell’epoca dell’imperatore.

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