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“STORIE…DI SERA” E CULTURA SENZA TEMPO: L’I.T.E.S. “FRACCACRETA” DI SAN SEVERO PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI

L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo”: “trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la Scuola può compiere”.

E’ sulla base di tali concetti, espressi rispettivamente da Nelson Mandela e da Piero Calamandrei, che venerdì 12 maggio (2023), presso la Biblioteca dell’I.T.E.S. “A. Fraccacreta” si è tenuta la Conferenza di presentazione del libro “Storie…di sera”, scritto dai docenti Maria Idria Sabrina Semeraro e Maurizio Seggioli ed edito da Rossini.

All’evento, coordinato dalle docenti del “Fraccacreta” Roberta Vetritti e Paola Matarante, ha relazionato, in video-collegamento l’autrice, alla presenza attiva di vari alunni dell’indirizzo Serale.

Frequentare la Scuola serale, come io stessa ho fatto- ha dichiarato la prof.ssa Semeraro– consente di conciliare gli impegni di famiglia con il desiderio di emanciparsi: significa investire positivamente il tempo disponibile per porre in essere delle scelte operative, piuttosto che fermarsi dinanzi alle difficoltà che, comunque, nella vita si incontrano. Così, conseguito il Diploma, ho potuto, infatti, proseguire nel mio percorso formativo ed approdare alla Laurea. Dalle esperienze autobiografiche e dall’osservazione introspettiva degli eventi, è sorto, quindi, il bisogno di scrivere un libro per comunicare quanto appreso anche in termini relazionali ed emozionali, a partire dalla constatazione che la cultura è, sempre, fondamentale. Per comprendere cose e situazioni e per svolgere qualsiasi attività, bisogna, infatti, continuare a studiare e, con una testa pensante, si diventa, e ci si sente, più belli dentro”. 

Il valore dell’indirizzo serale è riscontrabile, quindi, nella tipologia di relazione che viene, di solito, a crearsi tra docenti e studenti.

“Nel corso serale- ha proseguito la prof.ssa Semeraro- avviene una sorta di equilibrio tra le parti, trattandosi di adulti ovvero di persone che hanno avviato un percorso di maturazione attraverso il lavoro, nonché una contaminazione tra saperi e conoscenze: in tal senso, in considerazione proprio di tale bagaglio esperienziale, i criteri di valutazione, pur senza alterare il valore intrinseco del momento formativo, sono differenti da quelli utilizzati nel diurno. Nel rispetto del principio generale che le differenze di età e di provenienze sociali possono essere fattori di arricchimento più che di diversità, il serale consente di distinguere il potenziale di ciascuno studente per valorizzarlo e portarlo ad un livello superiore. L’importante è desiderare fortemente di avanzare, scommettendo su se stessi, per vivere nella  fiducia e nella speranza: diversamente, il rischio è perdere la possibilità di apprezzare la bellezza di ciò che la vita può, attraverso il proprio impegno, porgerci”.  

In un mondo che si modifica continuamente, infatti, la vera libertà è nel poter fare ma soprattutto nel poter, e voler, migliorare e, dunque, cambiare, peraltro non soltanto per se stessi ma anche per il bene della società.

Frequentare la Scuola serale pubblica è come rinascere– ha aggiunto la prof.ssa Semeraro- e mi ha permesso di comprendere, altresì, il valore del seminare e del raccogliere, della collaborazione, della condivisione e del mettersi nei panni dell’altro, cioè di vedere ed amare l’altro nella sua umanità, per poi scoprire che l’altro siamo noi stessi e per far bene nella vita: a tal fine, però, è necessario pensare e, per pensare bene, occorre avere un buon linguaggio, che si acquisisce anche per vie trasversali, a partire da quelle spirituali. Così, se da soli si cammina, insieme si corre e si risponde al disegno che Dio ha posto per ciascuno di noi”. 

Si è trattato, quindi, di un incontro interessante ed importante, che ha offerto intensi spunti di riflessione per gli alunni del serale.

Ogni studente– ha sottolineato la prof.ssa Vetritti- ha potuto riconoscere, nella narrazione, parti di se stessi: la voglia di riscatto sociale, l’ampliare le proprie conoscenze, il rimettersi in gioco, il raggiungere obiettivi, al di là dell’età anagrafica”.

Il punto di partenza– ha concluso la prof.ssa Matarante- è sempre l’istruzione: la meta da raggiungere è la realizzazione delle proprie aspirazioni, senza mai arrendersi”.

 

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