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UNO SPARTANO A SAN SEVERO

In questo anno scolastico ci auguriamo che le scuole sanseveresi possano prendere in considerazione l’adozione e lo studio di un monumento della città. Per esempio approfittare del centenario della inaugurazione del Monumento ai Caduti. Intanto cerchiamo di capirne il significato. Una donna porge lo scudo ad un guerriero (vedi foto). L’immagine è tratta da un quadro di un famoso pittore, FRANÇOIS LE BARBIER, del 1806. Il pittore ha voluto immortalare il momento in cui una madre spartana porge lo scudo al figlio raccomandandogli virilmente di tornare dalla guerra “o dietro lo scudo o sopra lo scudo”. O vincitore, o morto. In Piazza Allegato vi sono due statue bronzee (una donna con posa altera e un giovane soldato spartano, con gladio e scudo, che inclina la testa verso la donna) scolpite e modellate dallo scultore AMLETO CATALDI, il quale si è probabilmente ispirato al quadro di LA BARBIER. Qui trova fondamento la tesi dello storico e filosofo greco PLUTARCO e cioè che…le madri spartane avevano il compito di crescere figli pronti alla guerra e pertanto le due statue bronzee simboleggiano il momento che precede la partenza per la battaglia di un giovane soldato di Sparta. PLUTARCO sostiene che i caduti in battaglia realizzavano quella che gli Spartani chiamavano “LA BELLA MORTE”. I soldati spartani combattevano nudi poiché – secondo la loro cultura – i vestiti portavano batteri e se delle fibre finivano in una ferita la potevano infettare in modo letale. Digiunavano addirittura la notte prima di una battaglia. In questo modo avevano una possibilità maggiore di sopravvivere a ferite addominali. Insomma, il monumento ai Caduti per la Patria di Piazza Allegato sembrerebbe voler riecheggiare l’ethos di Sparta:” IL MITO DELLA BELLA MORTE”. Come vedete, c’è molta materia su cui riflettere e dibattere. Qualche Scuola Media di primo o di secondo grado di San Severo, o le classi quinte della scuola primaria, potrebbero “STUDIARE” quel monumento e prendere coscienza CHE OGNI MONUMENTO DELLA PROPRIA CITTA’ VA SALVAGUARDATO DAL BULLISMO VANDALICO. Ma le scuole cittadine non bastano. Occorre una forte iniziativa da parte degli ENTI LOCALI. Come? Investendo risorse per promuovere la realizzazione del progetto “LA SCUOLA ADOTTA UN MONUMENTO”. Questo progetto muove dal riconoscimento della centralità della scuola nella formazione della cultura e dei comportamenti dei cittadini ed individua nelle giovani generazioni il soggetto privilegiato per l’affermazione di una NUOVA CONSAPEVOLEZZA DEL BENE CULTURALE. Progetto già promosso e realizzato da molti Comuni d’Italia. Anche dal nostro, alcuni anni fa. Non sarebbe difficile riproporlo.

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