Via libera dalla Regione al centro commerciale: “un’opportunità per il territorio”

La Regione Puglia ha espresso parere favorevole all’apertura di un Centro Commerciale sito nel Comune di San Severo in Zona ASI.
“Con il via libera della Regione – spiega l’assessore all’Urbanistica, Luigi Montorio – nei prossimi giorni il Comune rilascerà le relative autorizzazioni amministrative, così come previsto dall’iter. Dal rilascio dell’autorizzazione la società avrà ventiquattro mesi di tempo per realizzare e mettere in esercizio la struttura. Con l’insediamento del centro commerciale la zona Asi potrà finalmente essere valorizzata e diventare luogo attrattivo di nuovi insediamenti. Infatti la numerosa utenza dei centri commerciali spinge sempre più gli imprenditori ad investire nelle aree adiacenti a simili strutture. Un’opportunità che da oggi potrà sfruttare anche la città di San Severo per essere al centro dello sviluppo commerciale dell’Alto Tavoliere”.
Secondo gli amministratori comunali, infatti, la realizzazione del centro commerciale potrà essere un volano di sviluppo per l’intero territorio.
“L’Amministrazione Comunale – aggiunge il Vice Sindaco, Francesco Sderlenga – si farà garante di avviare azioni di compensazione per i commercianti del centro cittadino, anche attraverso l’utilizzo del contributo per la riqualificazione delle aree a rischio nel territorio comunale”. Infatti se diligentemente inquadrata nel contesto territoriale la struttura commerciale potrà essere un valore aggiunto capace di rilanciare il territorio e la sua economia grazie ad un ampio flusso di visitatori.
“Il bacino di utenza per un centro commerciale in città – continua il Vice Sindaco, Francesco Sderlenga -, è vastissimo da Termoli, al Gargano, al Subappennino e fino a Barletta non abbiamo strutture di questo tipo e ciò potrebbe portare sul territorio molti visitatori. Un insediamento così, oltre a prevedere 350 posti di lavoro, è inoltre attrattore di altri investimenti come accaduto a Molfetta o a Pescara senza che per questo si siano spopolati i centri locali. Senza contare la manodopera che verrà utilizzata per costruirlo, per la quale l’Amministrazione Comunale ha già chiesto di privilegiare le professionalità locali e l’indotto che la costruzione e la presenza sul territorio genererà”.
“Affronteremo con i cittadini – conclude il Sindaco Francesco Miglio – questa nuova sfida, impegnandoci ad attrarre sul territorio nuove imprese che potrebbero essere incentivate dall’insediamento di un centro commerciale di tale portata”.

350 posti di lavoro.La domanda nasce spontanea: per chi?.
TROPPI CENTRI COMMERCIALI
di Flavio Calcagno
I centri commerciali sembrano essere diventati la croce delle piccole imprese. Dopo il proliferare incontrollato di grandi centri commerciali e la liberalizzazione delle aperture, la situazione per le realtà locali è diventata ormai insostenibile e il rischio disoccupazione è in agguato, se si considera che per ogni nuovo posto di lavoro nella grande distribuzione se ne perdono circa cinque nelle piccole e medie imprese, che sul territorio rappresentano ancora oltre il 90% delle aziende. La progressiva riduzione della capacità di richiamo della piccola distribuzione commerciale cittadina rispetto alle politiche più “aggressive” della moderna distribuzione (ipermercati, centri commerciali, factory outlet village) sta, inoltre, svuotando i centri storici delle città italiane, con conseguenze disastrose non solo dal punto di vista commerciale, ma anche a livello sociale.
Vero è che l’apertura di grossi centri crea nuovi posti di lavoro, ma a quale prezzo? Quali conseguenze a livello socio-economico? Se lo è chiesto il presidente di Confcommercio Paolo Arena, secondo cui la questione fondamentale non è “essere o meno d’accordo sulla costruzione di nuovi centri commerciali, quanto piuttosto capire se siamo realmente in grado di sostenere questi nuovi sviluppi o se stiamo gettando le basi per creare nuove cattedrali nel deserto”. Le imprese locali stanno seriamente rischiando di estinguersi e con esse anche lo stretto e storicamente consolidato legame fra commercio e struttura urbana. Il paradosso è che, a fronte di crisi, questi grandi agglomerati commerciali sono diventati l’unico sbocco anche per le piccole imprese commerciali che in essi allocano le loro attività, spesso con marchi in franchising, con la speranza di resistere al calo delle vendite nei centri storici.
Il bello della nostra città è che si sponsorizzano progetti già morti sulla carta…, diciamo che amiamo “l’inviluppo” anziché “lo sviluppo”…..Incredibile!!!! ma vero….
Si parla di centro commerciale manco dovessero atterrare gli alieni..calma ci stiamo civilizzando in altre città esistono da 30 anni è nessuno è morto di fame..
Anzi la vera concorrenza x i negozietti già c’è stata sono i discount che andate a fare la spesa …qst tagliano le gambe alla bottega…