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Milano: “Ti ho visto con i tuoi figli e so dove trovarti. Dammi un Rolex”: pregiudicato sanseverese arrestato per estorsione

E’ stato arrestato con la ‘pasta’ in mano. Dopo aver bevuto un caffé amaro al bancone del bar a cui stava estorcendo del denaro: aveva appena preso una busta con i soldi frutto delle minacce al titolare. E lo aveva fatto davanti ai carabinieri della Stazione Milano Rogoredo – nuovo nome di quella che una volta era nota come Milano Porta Vittoria – che si erano finti clienti del locale per seguire da vicino lo scambio. A finire in manette è un pregiudicato molto noto di Ponte Lambro.

L’estorsione e la richiesta di un Rolex

L’uomo, G. C., un 48enne originario di San Severo (Foggia), aveva cominciato ad assillare un commerciante del quartiere dalla fine di settembre 2018. Da quando l’imprenditore aveva messo in vendita la sua tabaccheria, stanco di dover gestire l’attività da solo dopo aver subito anche una rapina. In quel momento, con tono amichevole, il 48enne si era offerto come intermediario per aiutarlo nella cessione. Nonostante il rifiuto del commerciante, tuttavia, il pregiudicato aveva insistito e con nonchalance, nel corso dei mesi successivi, continuava a presentarsi nel locale: “Sto lavorando per te”; “Fidati”; “Ti trovo un acquirente”; diceva con insistenza.

Una dinamica andata avanti in un crescendo via via più assillante. Fino a quando l’imprenditore – grazie ad un’agenzia specializzata – non ha trovato un socio, poco distante, ed ha scelto di trasferire la sua attività nella nuova struttura. A quel punto, il presunto intermediario ha presteso in cambio un orologio Rolex, sostenendo di aver avuto un qualche ruolo nel successo della trattativa. Per rafforzare le sue richieste, il 48enne non mancava di sottolineare al titolare cose come: “Ho visto che hai una nuova auto”; “Ti ho visto con i tuoi figli”; “Sai che so dove trovarti”. Minacce sottili ma terrificanti.

La denuncia ai carabinieri e la ‘trappola’

Spaventato, finalmente, il commerciante sceglie di andare dai carabinieri della Stazione guidata dal maresciallo Giuseppe Palumbo. Lo fa a marzo. Il pregiudicato in quei giorni gli aveva chiesto esplicitamente 1.300 euro in contanti “per iniziare”, aveva detto. I militari preparano una trappola contro il 48enne, che nel frattempo si era dato appuntamento al bar con il titolare. Così, martedì mattina, dopo aver fotocopiato alcune banconote – per circa 200 euro – investigatori e vittime si presentano all’incontro. Dentro il locale, due carabinieri si fingono clienti mentre all’esterno altri attendono il segnale.

Quando il foggiano vede che nella busta ci sono solo i 200 euro, dà via libera al suo ultimo sfogo: “Io ti dico una cosa e tu ne fai sempre un altra. Fai sempre di testa tua. Non va bene”. A quel punto però è chiara la tentata estorsione e scattano le manette. Contro di lui, noto per reati contro il patrimonio, c’era già un mandato di cattura pendente dal 2018 per furto e danneggiamento: doveva scontare 5 mesi e 10 giorni.

fonte milanotoday

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