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DUE ANNI DI CARCERE AI GENITORI INADEMPIENTI

Il 15 novembre 2023 è entrata in vigore la legge 159/23 di conversione del decreto legge 123/23, meglio conosciuto come DECRETO CAIVANO. Sull’accertamento dell’evasione scolastica e delle responsabilità dei genitori, la legge presenta un richiamo all’art. 114 del Testo Unico EE.LL del 1994, secondo cui sono i Sindaci a dover trasmettere ogni anno ai Dirigenti scolastici l’elenco degli alunni soggetti all’obbligo, da comparare con quello degli iscritti effettivi per scoprire eventuali inadempienze. Il responsabile dell’adempimento dell’obbligo scolastico (genitore o tutore) che non abbia iscritto il minore all’inizio dell’anno scolastico, e che, ammonito dal Sindaco ai sensi dell’art. 114, comma 1, del D. Lgs. 297/1994, non prova di procurare in altro modo l’istruzione del minore, non giustifica la mancata iscrizione del minore presso una scuola del sistema nazionale di istruzione con motivi di salute o altro grave impedimento o non presenta il minore a scuola entro una settimana, è punito con la RECLUSIONE FINO A DUE ANNI. Lo psicoterapeuta ALBERTO PELLAI sostiene quanto segue: <<…sanzionare i genitori che non mandano i figli a scuola non risolverà il dramma dell’evasione e della dispersione scolastica. Servono interventi di supporto sociale, culturale ed educativo più che sanzioni di natura penale. SPESSO L’ABBANDONO SCOLASTICO AVVIENE PROPRIO IN QUELLE ZONE E IN QUEI QUARTIERI IN CUI L’ILLEGALITÀ È ALL’ORDINE DEL GIORNO. Minori che non vanno a scuola vengono a volte intercettati dal circuito della microcriminalità. Nel territorio urbano in cui il degrado socio-economico del mondo adulto si trasforma in abbandono ed emergenza educativa forse l’intervento dello Stato dovrebbe essere di altra natura. Genitori che non si occupano dell’assolvimento dell’obbligo scolastico dei figli, sono spesso genitori che con quegli stessi figli hanno perso il contatto e la capacità di supervisionarne e accompagnarne la crescita. Ci sono progetti di educazione di strada, associazioni di maestri di strada che intercettano minori a rischio e invece di lasciarli dispersi nei loro quartieri, permettono a quegli stessi minori di entrare in circuiti educativi virtuosi. Un minore che abbandona la scuola è una sconfitta per tutti. Purtroppo oggi ci sono minori che nascono e crescono in famiglie e quartieri in cui il mondo adulto soffre di un analfabetismo educativo. L’abbandono scolastico è uno degli indicatori che ci parla non di famiglie penalmente colpevoli, ma di emergenze educative di cui ogni membro della comunità educante deve sentirsi corresponsabile>>. Lo psicoterapeuta ALBERTO PELLAI conclude con un apprezzamento positivo di questa legge nella parte in cui dice che verranno erogati 32 MILIONI DI EURO in tre anni per rafforzare l’organico docenti e che sarà istituito un Fondo contro la dispersione scolastica a partire dal 2024. Se tutto ciò diventerà strutturale porterebbe a rendere l’abbandono scolastico una “NON NOTIZIA”.

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