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IL FAI A CANOSA, UN SUCCESSO

Per la prima volta, dal 18 al 20 marzo, Canosa ha ospitato le Giornate FAI di primavera, presso il museo di Palazzo Sinesi e l’Ipogeo Varrese (IV-III sec. a.C.).

Tra i vari soggetti, l’evento è stato organizzato dalla delegazione FAI della Provincia di Barletta-Andria-Trani, in collaborazione con il Liceo Statale “Enrico Fermi”, la Fondazione Archeologica Canosina Onlus, la Soc. Coop. Dromos.it, il Polo Museale per la Puglia e la Soprintendenza Archeologica per la Puglia.

Le diverse centinaia di visitatori, accorsi in Città dal resto della regione (anche per assistere alla Passione Vivente, in programma domenica 20 marzo), sono stati guidati nei siti interessati dai ragazzi del liceo canosino, accuratamente coordinati dalla prof.ssa Anna Beatrice Cassano.

Per tre giorni, i giovani studenti hanno degnamente sostituito, in qualità di “Apprendisti Ciceroni”, le guide turistiche impegnate regolarmente e costantemente nel territorio.

L’esperienza di quest’anno è stata un banco di prova per la nostra realtà, che ha permesso di far conoscere al pubblico e al FAI una parte del nostro patrimonio plurimillenario.

I visitatori sono rimasti ammaliati dall’eleganza di Palazzo Sinesi, un consolidato fiore all’occhiello per il turismo archeologico nella Puglia centro-settentrionale, grazie alle sue pregevoli ceramiche arcaiche ed ellenistiche rinvenute nell’Ipogeo Varrese, che balzano all’occhio del pubblico attento, per le loro raffigurazioni mitologiche, la decorazione plastica e quel colore rosa che è un unicum nella pittura vascolare.

Ma i presenti hanno anche avuto modo di conoscere e osservare lo stesso ipogeo, il contesto originario di queste ceramiche, un complesso di tombe a camera scavate nel banco di calcarenite e di recente aperto al pubblico, grazie ai lavori di recupero finanziati dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia.

Inoltre, la disponibilità del personale ministeriale e dei volontari che hanno fornito assistenza è stata il valore aggiunto per un’opportunità che Canosa ha cercato di sfruttare al meglio del suo potenziale, in una circostanza nella quale occorreva soprattutto farsi conoscere e dimostrare affidabilità all’occhio sia di una delle più grandi realtà associative del Paese, sia ovviamente del pubblico, anima di ogni realtà che vive di turismo e di cultura.

 

 

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