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LE PROTESTE PER GLI INCENDI NEI GHETTI PUGLIESI(S. SEVERO IN PRIMIS!) DEL GOVERNATORE EMILIANO

Il Presidente della Regione Puglia, MICHELE EMILIANO (nella foto con una maglietta…tutta sanseverese, ndr), con riferimento alla morte di un cittadino bulgaro avvenuta all’interno del c.d. “ghetto dei bulgari” di Borgo Mezzanone-Foggia, dichiara “sono molto scosso per la morte del giovane bulgaro. Proprio in questi giorni abbiamo completato l’analisi ed una serie di proposte concrete da portare, insieme a Romact con il quale abbiamo sottoscritto un accordo operativo, all’attenzione del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea in questi giorni. Sin dal nostro insediamento stiamo attivando tutte le misure possibili per superare i ghetti. Questi luoghi esistono nella nostra regione da ormai vent’anni: sono spesso gestiti da reti criminali, rappresentano un comodo bacino per il reclutamento di manodopera a basso costo da far lavorare a nero, sono distanti dal centro abitato quanto sufficiente per poter fare finta che non esistano. Gli incendi nei mesi invernali sono frequenti, e la Regione Puglia, pur avendo una competenza residuale, si sta assumendo notevoli responsabilità ma non ha intenzione di continuare a lavorare tra mille ostacoli e PROMESSE MINISTERIALI NON MANTENUTE con l’angoscia che ci siano esseri umani che vivono in costante pericolo di vita. Dopo l’incendio al GRAN GHETTO (il nostro, ndr), sotto sequestro da febbraio scorso a seguito della mia denuncia presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, la Regione Puglia è l’unica istituzione che si è fatta carico di ospitare in emergenza circa ottanta migranti presso l’Azienda Agricola Regionale Fortore, anche grazie alla solidarietà di associazioni, sindacati ed organizzazioni datoriali. Ognuno deve assumersi la propria responsabilità. È impensabile, ad esempio, che nel “ghetto dei bulgari” ci siano una ventina di bambini che non sono seguiti in alcun modo e che non frequentano la scuola. Ringrazio la Procura presso il Tribunale dei minorenni di Bari che ha aperto un fascicolo sulla vicenda ma evidentemente non è ancora sufficiente. Quella che si vive nella provincia di Foggia (SOPRATTUTTO NEL GRAN GHETTO DETTO DI RIGNANO MA SITO NELL’AGRO DI SAN SEVERO, ndr) è una emergenza umanitaria e di ordine pubblico che il Governo non può ignorare! I protocolli d’intesa per superare i ghetti non sono sufficienti se poi non vengono messe a disposizione le risorse necessarie per portare avanti gli obiettivi. C’è bisogno di conoscere nome, cognome e status giuridico delle persone che vivono nei ghetti. C’è bisogno di attivare una rete di ospitalità in immobili pubblici e privati non utilizzati. La Regione Puglia continuerà nel suo piano di riattivazione e ristrutturazione degli immobili di sua proprietà non utilizzati, ma non può da sola far fronte ad una situazione che necessita dell’intervento di tutti”.

 

 

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