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San Severo: IL DRAMMATICO SETTEMBRE DI 80 ANNI FA

SAN SEVERO, IL PIANO “AXE” E LA RESISTENZA DEI SOLDATI ITALIANI ASSERRAGLIATI NELL’EX-MONASTERO DELLE BENEDETTINE.
In Puglia, reparti germanici stanziati nella regione avevano predisposto un piano chiamato in codice : «PIANO AXE» che consisteva nell’attacco ai porti, alle strutture delle radio-comunicazioni, ai depositi militari, alle più importanti vie di comunicazione ed all’Acquedotto Pugliese. Nella nostra città fu occupata la stazione ferroviaria e fu ostruita -con tronchi d’albero- la statale 16 nei pressi dell’allora macello municipale. Nel primo pomeriggio del 9 settembre, fu assaltata la caserma dei soldati italiani allocata nell’ex-monastero delle Benedettine come ricorda una lapide affissa nei pressi dell’ingresso dell’ex- galleria comunale. Il motivo fu che i Tedeschi, DI FRONTE AL NETTO RIFIUTO( di un gruppo di militari italiani della quarta compagnia DEL 107^ BATTAGLIONE, comandati dal capitano PICCOLI) di consegnare le armi, reagirono con tutta la loro proverbiale violenza e potenza di fuoco mitragliando a lungo la facciata dell’ex monastero appena adiacente al Teatro. Dopo uno scontro durato alcune ore e data la superiorità numerica dei Tedeschi, i soldati italiani, pur rispondendo coraggiosamente al fuoco, con l’esaurirsi delle munizioni,  dovettero abbandonare la caserma facendo perdere le loro tracce tra i vicoli del centro storico.
I Tedeschi volevano far alzare i loro aerei per bombardare l’ex-monastero ma furono dissuasi dal POdestà Mario Savino.
Protagonista e testimone di quei fatti fu il compianto prof. Gaetano Piscitelli, il quale- come è noto- ha pubblicato nel 1981e che fu ristampato nel 2008 dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di San Severo. I Tedeschi si accanirono anche sulla popolazione sanseverese rastrellando e razziando ogni genere di approvvigionamento. Con un manifesto minacciarono la fucilazione per chi non rispettava il coprifuoco dalle 20.00 alle 7.00. Fecero saltare la centrale telefonica e alcuni ponti, tra cui quello della ferrovia e minarono il mulino “Casillo”. Il 28 settembre del 1943 compirono l’ultimo, vile, atto: un agguato mortale a quattro soldati inglesi che si erano spinti in avanscoperta sulla via di Foggia. Li bruciarono vivi. I miseri resti di quei soldati furono onorati con una cerimonia funebre a spese del Comune e tumulati nel Cimitero di San Severo. La tomba con la stele commemorativa si trova, tuttora, sul viale dei Caduti per la Patria a cento metri. dall’ingresso principale. Sulla lapide posta ai piedi della colonna commemorativa vi è inciso in italiano e in inglese la seguente epigrafe: <<Alla memoria dei QUATTRO valorosi soldati inglesi che il 27 settembre 1943 con il sacrificio della loro vita liberarono San Severo da preordinata distruzione- Il Comune dedicò – 10 Aprile 1944- E’ stato aggiunto ai piedi della lapide questa frase: “Gone, But Not Forgotten” ( Andato, ma non dimenticato). Ai lati della stele sono incisi i nomi di tre soldati ( su una c’è scritto: unkow): D.PERRYMAN, R.HUMPHREYS, K.KIDDLE. Successivamente le salme furono traslate in Inghilterra a Preston nel Lacashire. Nel 1989 (46 anni dopo), è venuto in visita a San Severo mister DAVID PERRYMANN, figlio del caduto DONALD PERRYMAN. La Municipalità e le cronache dell’epoca diedero un forte risalto all’avvenimento. MI PERMETTO UN MODESTO SUGGERIMENTO A CHI DI COMPETENZA: RIPULIRE LA STELE E COMMEMORARE I FATTI ACCADUTI IN QUEL SETTEMBRE SANSEVERESE DI 80 ANNI FA

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