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UNA PRESIDE CHE NON SI ARRENDE

EUGENIA CARFORA, Preside dell’Istituto “Morano” di Caivano (Napoli). Nel 2020 è stata premiata come migliore Dirigente dell’anno con la seguente motivazione: ‘Consapevole delle problematiche della scuola, si è impegnata a limitare la dispersione scolastica e a far conoscere ai suoi studenti, per la maggior parte provenienti da situazioni familiari difficili, una nuova strada per il loro futuro’. Lei i suoi alunni li va a prendere anche per strada, cercando di convincerli a entrare in classe: «Quando arrivo a scuola, esco subito, comincio a girare per i bar, vado a cercarli, a chiamarli uno per uno, vado loro incontro quando li vedo in fondo al marciapiede» ha raccontato. LA DIRIGENTE NON SI ARRENDE e continua: «Bisogna rompere questa cultura dell’isolamento. Le scuole impeccabili devono stare nei luoghi difficili. Lo Stato non può permettersi di non utilizzare la continuità didattica in queste realtà. La mia scuola deve funzionare meglio di quella del Vomero. I professori devono stare qui il 1° settembre perché io devo essere credibile. Nei quartieri difficili ci vuole il meglio. Nel 2013 il tasso di dispersione scolastica, registrato dall’istituto, era pari al 40%. Nell’anno scolastico 2019/2020 è migliorato arrivando al 12,47%. Venivano monitorati abbandoni, ritiri e non ammessi. La percentuale può essere suddivisa in tre parti: i ragazzi che abbandonano perché non hanno trovato interesse, quelli che si dedicano ad altre forme di sopravvivenza attirati dai guadagni facili. Infine, ci sono quelli che vengono dirottati verso gli istituti paritari o enti di formazione. Solo il 50% dei ragazzi che si iscrivono al primo anno di scuola superiore riesce a conseguire un diploma. In Italia quelli che lasciano la scuola prima del diploma superiore sono gli studenti perduti. Secondo la rilevazione pubblicata a maggio 2023 da EUROSTAT, la banca dati dell’Unione europea, in Italia sono quasi mezzo milione di giovani, l’11,5 per cento della popolazione tra i 18 e i 24 anni. Più della media europea, che è del 9,5 per cento. POI CI SONO GLI STUDENTI CHE HANNO IN TASCA UN DIPLOMA che è solo un pezzo di carta, perché durante tutto il percorso scolastico non hanno imparato granché. Per loro il Presidente dell’Invalsi ROBERTO RICCI ha coniato una nuova definizione, LA «DISPERSIONE IMPLICITA»: ragazzi di 19 anni che, alla vigilia dell’esame di Stato, possono contare su capacità linguistiche e logico-matematiche da terza media. Mentre la politica, le istituzioni, spesso si limitano a fare della scuola il capro espiatorio, nessuno si preoccupa di comprendere come sia in realtà il contesto culturale extrascolastico ad alimentare il fenomeno di una quota consistente di adulti che sono sotto la soglia minima dell’alfabetizzazione.

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