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Cos’è una polizza assicurativa: un focus su contraente e beneficiario

Quando si parla di polizze assicurative lo scenario che si apre è davvero molto ampio. Infatti, ognuno di noi può assicurare moltissime cose, dalla propria vita all’auto, passando per la casa e i viaggi. Per comprendere l’importanza di stipulare tali contratti, però, è bene partire dal principio, ovvero dall’etimologia delle parole che si utilizzano in ambito assicurativo.

Cosa significa “Polizza”

Etimologicamente parlando, il termine “polizza” possiede delle radici lessicali che risiedono nella parola latina “pollicitatio”, che vuol dire “promessa”. Nel tempo, il termine è stato utilizzato in ambienti differenti e, per questo, ha dovuto aderire all’ambito in cui veniva utilizzato.

In ambito assicurativo, la polizza è la parola esatta che indica il contratto di assicurazione in quanto tale, ovvero quello attraverso cui l’assicuratore, previa riscossione di un premio, prende l’impegno di rivalere l’assicurato di un danno se dovesse verificarsi, attraverso il pagamento di un capitale oppure di una rendita. Questo è quanto stabilisce l’articolo 1882 del Codice Civile del nostro Paese che, di conseguenza, va anche a definire cos’è la polizza assicurativa.

Polizza, il punto di vista giuridico

Per chiarire al meglio le idee, è bene anche guardare la polizza da un punto di vista giuridico. Infatti, stando a quest’ultimo, la polizza è quel contratto che ha sempre forma scritta ed è definito: obbligatorio perché impone degli obblighi a chi lo sta per contrarre; unilaterale perché impone la prestazione soltanto a una delle parti; a prestazioni corrispettive perché è l’assicurato a pagare il premio e l’assicuratore a risarcire il danno.

Quando parliamo di “assicuratore” si fa riferimento, nella forma contrattuale, alla compagnia assicurativa che riceve i premi assicurativi dall’assicurato, seguendo delle esplicite scadenze. Diverso è il discorso che bisogna fare per colui che abbiamo definito, in generale, come assicurato.

Quest’ultimo è la persona, fisica o giuridica, il cui interesse viene tutelato dal contratto assicurativo ed ha la possibilità di figurare ricoprendo tipicamente altri due ruoli:

  • il contraente;
  • il beneficiario.

Chiariamo subito le differenze: quando si parla di contraente, si fa riferimento alla persona giuridica o fisica che stipula la polizza, pagandone il premio. Si parla di beneficiario, invece, quando ci si riferisce alla persona destinata alla prestazione che l’assicurazione si impegna ad assolvere.

È bene anche dire che, solitamente, queste due figure tendono a coincidere, ma non deve essere necessariamente così. Ad esempio, quando si parla della polizza sulla vita, è abbastanza chiaro come l’assicurato non possa coincidere con il beneficiario, in quanto il meccanismo di questa polizza prevede che al decesso dell’assicurato sia il beneficiario ad incassare.

Assicurazione auto: contraente e beneficiario

Una polizza obbligatoria nel nostro Paese è l’assicurazione RC Auto, che oggi può essere sottoscritta comodamente anche attraverso un’assicurazione auto online. Questa polizza merita un paragrafo a parte per spiegare al meglio il ruolo dei due soggetti: contraente e beneficiario.

Come abbiamo già anticipato in precedenza, quando si stipula una copertura sono coinvolti due soggetti. Le due figure sono ben distinte tra loro ma, molto spesso, anche nelle polizze RC Auto tendono a coincidere con la stessa persona.

Nello specifico, l’assicurato è colui che è proprietario del mezzo, ovvero l’intestatario del veicolo, ed è anche il titolare dell’attestato di rischio, cioè del documento ufficiale che riassume lo storico assicurativo degli ultimi 5 anni, ma che dal 2023 cambia passa a 10 anni.

All’interno di questo attestato vengono indicati i numeri dei sinistri, il grado di responsabilità che è stato attribuito dalla compagnia assicurativa, gli anni in cui il proprietario del mezzo è stato assicurato e la classe di merito che ha maturato.

Invece, il contraente viene identificato nel firmatario della polizza RC Auto, ovvero il soggetto che dovrà provvedere al pagamento dell’assicurazione.

Infine, è bene fare un’ulteriore precisazione riguardo alla polizza che interessa il veicolo. Chi si sta avvicinando a questo mondo potrebbe fare confusione con un’altra figura che interessa l’ambito automobilistico, ovvero quella del conducente. Anticipiamo già che, ai fini della stipula del contratto, questo soggetto non è interpellato.

Si identifica con il termine “conducente” soltanto la persona che guida un veicolo anche se non ne ha il possesso, a patto che sia autorizzato dall’effettivo proprietario e che abbia, in primis, una regolare licenza di guida.

Nel caso in cui il conducente sia diverso dall’intestatario dell’auto per un periodo superiore ai 30 giorni, esclusi tutti gli usi occasionali di un mezzo altrui, stando a quanto dice la norma in materia, è necessario annotarlo sulla carta di circolazione. In particolar modo, quest’obbligo scatta per tutte le società di autonoleggio oppure per le vetture aziendali. Non riguarda invece i familiari che risiedono allo stesso indirizzo, oppure che convivono con l’intestatario del mezzo.

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