Cultura

IL FANTASMA DI MICHELE NEL CENTRO STORICO

diMICHELE MONACO

La storia di un’antica prigione nei sotterranei delle attuali CANTINE D’ARAPRI’ (vedi foto), in via MORELLI E SILVATI, ha colpito la fantasia e la curiosità di cinquecento persone (adulti e giovanissimi) che hanno partecipato da giugno ad ottobre ad una serie di visite guidate serali nel CENTRO STORICO DI SAN SEVERO per conoscere le drammatiche vicende dei martiri meridionali del Risorgimento Italiano. Tra questi spicca la figura del Tenente di cavalleria MICHELE MORELLI (Monteleone, 12 gennaio1792Napoli, 12 settembre1822), dell’esercito del Regno delle Due Sicilie, prigioniero nei sotterranei proprio delle Cantine D’Araprì. Chi guida le visite nel centro storico, per prima cosa, fa sostare i visitatori in Piazza della Repubblica e poi li conduce nei pressi delle locali Cantine i cui sotterranei si estendono nel centro storico a ridosso della Chiesa di San Nicola, una delle più antiche della città. Essi risalgono al 1600 e si estendono sotto storici Palazzi. Si possono ammirare testimonianze del passato quali: un pezzo delle antiche mura di cinta del 1200 e appunto la prigione del Tenente carbonaro Michele MORELLI.Agli occhi dei visitatori, nelle notti d’estate, nei pressi delle Cantine, appare l’attore FRANCESCO GRAVINO nei panni di un ufficiale dell’esercito del Regno delle Due Sicilie. Sembra un fantasma che si aggira nella notte e  si presenta:<< Sono MICHELE MORELLI, sono caduto in una imboscata nei pressi di CHIEUTI, sono stato tradotto in catene in questa prigione di San Severo. Da qui mi porteranno a Napoli per impiccarmi insieme al mio amico SILVATI.La mia colpa? Mi sono ribellato a FERDINANDO di Borbone perché volevo che lui istituisse un Monarchia Costituzionale. Sì, volevamo una Costituzione. Ma lui, spergiuro, l’ha concessa per qualche breve tempo e poi l’ha revocata mandandomi al patibolo>>. Il fantasma di MICHELE (interpretato con la giusta misura da FRANCESCO GRAVINO) se ne va nella notte maledicendo FERDINANDO. Concludiamo con le parole che dedica a FERDINANDO I il giornalista liberale INDRO MONTANELLI: “…Era unoSPERGIURO. Politicamente, era rimasto fermo alla concezione settecentesca del più retrivo assolutismo. Non aveva fatto che i propri interessi, e più ancora i propri comodi.  AVEVA INCREMENTATO SOLO L’IGNORANZA DI CUI EGLI STESSO ERA CAMPIONE”.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio