Cultura

UNA RUOTA, UNA BOTOLA E SAN ROCCO

di MICHELE MONACO

Nel 1790, nella nostra città, era fiorente il convento delle suore Benedettine. Proprio nelle vicinanze del convento, in un pianoterra di vico Cicorielle, viveva una donna che da poco aveva partorito un bel bambino di nome FORTUNATO. Il padre del neonato -la sera stessa- dovette improvvisamente partire per una lunga leva militare presso l’esercito borbonico. Questa povera mamma non aveva

 

manco gli occhi per piangere ed il figlio soffriva ogni giorno la fame e il freddo. Allora cosa ha pensato? Ha preso il bimbo e lo ha portato al convento delle Benedettine. Ha suonato la campanella, ha adagiato il figlio sulla ruota degli esposti, si è assicurata che fosse stato preso da una suora e se ne è andata singhiozzando e ripetendo tra sè: “Almeno le monache lo cresceranno bene”. Nel convento il bimbo fu allevato con molta cura, gli fu insegnato a leggere e scrivere e a comportarsi educatamente. Trascorsero 10 lunghi anni e un giorno il ragazzo, girovagando nel chiostro del convento, scoprì una botola con una scaletta che portava ad una galleria sotterranea. Allora, impaurito, ma spinto dalla curiosità, si inoltrò nel tunnel e cammina, cammina, giunse presso una scaletta dove si vedeva una luce. Salì e si è trovò improvvisamente nella chiesa di SANTA MARIA DELLA STRADA (oggi Cattedrale di San Severo), proprio davanti alla statua di SAN ROCCO. Ai piedi della statua c’era un soldato che era appena tornato dalla guerra e una donna che pregava con le lacrime agli occhi e supplicava ad alta voce: “San Rocco mio, hai fatto trenta e fai trentuno, hai fatto tornare mio marito ma fammi rivedere anche mio figlio FORTUNATO”. Il ragazzo, nascosto dietro ad una colonna, ascoltò tutto e non riusciva a muoversi per la forte emozione. Poi si fece avanti e cominciò a singhiozzare: “Mamma, io sono tuo figlio! Sono io, FORTUNATO, sono capitato qui per miracolo, oh…sapeste quante notti e quanti giorni ho desiderato di incontrarvi, di conoscervi, di abbracciarvi”. E così padre, mamma e figlio si sono stretti l’uno con l’altro piangendo calde lacrime di gioia. E dopo aver ringraziato le suore Benedettine tutta la famiglia andò a vivere insieme in vico Cicorielle dove ancora oggi si racconta “il miracolo” di FORTUNATO. Questa storia (che emoziona gli alunni delle scuole sanseveresi) forse è vera o forse è solo una fiaba. Ma, ancora oggi, nel 2015, se andate nella scuola di San Benedetto potete trovare una botola; e se osservate bene nella nostra Cattedrale, davanti alla statua di San Rocco, c’è una grata di ferro e delle scale che portano in un camminamento che sbuca nella scuola di Sa Benedetto.

 

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