Cultura

1946, LA PUGLIA NELLA COSTITUENTE

di MICHELE MONACO

Continuiamo a commemorare i 70 anni della Costituente con articoli che proponiamo all’attenzione dei Lettori. Dopo esserci occupati di SAN SEVERO, adesso è la volta della PUGLIA. La pattuglia dei Deputati Costituenti PUGLIESI (presenti nell’aula di Montecitorio nei mesi che vanno dal giugno 1946 al dicembre 1947) era così composta: 12 deputati della DC (CACCURRI, CAIATI, CODACCI PISANELLI,GERARDO DE CARO, DE MARIA, GABRIELI, GERMANO, MONTERISI, MORO, MOTOLESE, PETRILLI, RECCA), 6 del PCI (ALLEGATO, ASSENNATO, DI VITTORIO, GRIECO,IMPERIALE,PASTORE),4 dell’Uomo Qualunque (NICOLA LAGRAVINESE, MICCOLIS, RODI, TRULLI), 3 del PSI (FIORITTO,RUGGERO, STAMPACCHIA), 3 dell’Unione Democratica Nazionale (GRASSI, PERRONE CAPANO, VALLONE), 3 del Blocco Nazionale della Libertà (AYROLDI, CICERONE, PASQUALE LAGRAVINESE). Il prof. VINCENZO ROBLES, docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo di Foggia, ha scritto che …<<fra di loro vi erano avvocati, medici, professori, ma anche tanti lavoratori dell’industria e della terra. Negli articoli della nostra Costituzione c’è anche il sapere dei nostri rappresentanti, c’è il riflesso della dura esperienza quotidiana vissuta nelle nostre città e nei nostri paesi. Con un certo orgoglio possiamo dire che i nostri rappresentanti non sono stati dei semplici spettatori, ma hanno saputo far conoscere LA VOCE DEL SUD, hanno saputo rappresentare le esigenze della nostra popolazione. Sfogliando gli atti dell’Assemblea Costituente si legge la presenza pugliese, si conosce la realtà vissuta dalle nostre popolazioni in quei difficili anni del dopoguerra. Senza vani campanilismi oggi possiamo dire che i TRENTUNO RAPPRESENTANTI DELLA NOSTRA REGIONE seppero esprimere bene non solo la propria preparazione culturale, ma soprattutto il loro solido attaccamento alla gente e ai problemi delle città pugliesi. Nonostante la loro differente posizione ideologica, seppero con orgoglio…e senza piagnistei far conoscere le ricchezze e le miserie della Regione. Questa RICCHEZZA NASCOSTA vogliamo riproporre all’attenzione degli studenti e dei cittadini in genere. La storia spesso ha cacciato nell’oblio il nostro Mezzogiorno. Non dovremmo stancarci di trasmettere alle nuove generazioni il CORAGGIO, la TENACIA, la GENEROSITÀ di uomini che hanno consentito all’Italia di vivere in un clima di libertà, di democrazia, di giustizia sociale. Forse oggi l’impegno maggiore di noi tutti dovrebbe essere quello di far conoscere il passato e di cercare di vincere quell’INDIVIDUALISMO e quella eccessiva e totale DELEGA agli uomini che ci rappresentano ai vari livelli delle istituzioni, individualismo e delega che agevolano la silenziosa fine della vita democratica>> Così si è espresso il prof. VINCENZO ROBLES.

 

 

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